Il secolo malato - Marco Monte

Marco Monte
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Il secolo malato

Livello 4
Prima delle scoperte batteriologiche di Pasteur e di Koch avvenute negli ultimi due decennial dell'800, l'ars medics stentava ad affrancarsi da una situazione che non è azzardato definire larvale. Solamente la genialità e l'intuito di alcuni grandi esponenti di quest'arte, pensiamo a Jenner, Laennec, Semmelweis, Lussana, Sacco, Porro ed altri non citati qui per ragioni di spazio, illuminarono il percorso di una medicina che, pur senza avere gli strumenti per farlo, si era presa l'arduo compito di trasformare uno stato sanitario definito dall'empirismo dei guaritori popolari in un altro fiassato dalla scientificità della ricerca microbica.
Siamo in un'epoca in cui buona parte delle malattie erano espressione di un intreccio di fenomeni biologici, sociali e naturali.
La Bassa Friulana non sfuggiva a questa realtà La sua popolazione pativa oltremodo la malsana posizione geografica e la precarietà economica sviluppando, diversamente che in altre zone friulane, picchi estremi di quelle malattie, in primis malaria e pellagra, risultanti morbose dell'ostilità ambientale e della miseria più nera. Anche la mortalità delle giovani generazioni nella Bassa raggiunse picchi sconosciuti in altre parti del Friuli: un bambino su due, infatti, non superava l'età della fanciullezza. Questa ecatombe di innocenti non originava solamente dalla pletora di malattie infettive che la medicina premicrobica non riusciva nemmeno a scalfire, un ruolo centrale era dato dall'indifferenza e dal disinteresse che una parte degli adulti, quella abbrutita da un estremo disagio sociale, manifestava nei confronti della salute dei propri piccoli, atteggiamento che provocava a questi ultimi dolorose privazioni ed inaudite sofferenze. Come si comprende, il profondo dolore esistenziale che attanagliava gli uomini dell'800 era formato da tanti mali che messi insieme, uno accanto all'altro, lo rendevano difficilmente curabile.
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